FEDI
E GIOIELLI
di Luisa Corradi
I primi sono
stati gli Egizi, se è vero che il più antico scambio di
fedi nuziali risale addirittura al 2800 a. C.; i modelli molto semplici:
fili d'argento, e successivamente d'oro, annodati tra loro.
Ai Romani, che appresero questa tradizione dai Germani, dobbiamo l'usanza
di portare la fede all'anulare sinistro, perché da qui parte la
vena amoris che arriva dritta fino al cuore. In verità ci
sono anche altre spiegazioni, una certamente più pratica e meno
suggestiva: la mano sinistra lavora meno di quella destra.
Proseguendo nella storia, nel Medioevo le fanciulle legavano a un anello
d'oro un filo formato dai propri capelli e da quelli dell'amato; portavano
questo gioiello sul cuore per nove giorni, poi lo donavano a lui; in questo
modo si garantivano fedeltà eterna. Oggi, le spose più giovani
si fanno tatuare la fede direttamente sulla pelle; il nostro consiglio:
rivolgetevi a un tatuatore esperto!
Per chi invece rimane legato alla tradizione i modelli sono svariati:
la fede classica, larga 3 o 4 mm e leggermente bombata, la francesina,
più sottile, la mantovana , più alta e piatta, bellissima
in oro rosa, la fede incrociata, dal design moderno, quella quadrata,
che sta incontrando particolare successo, infine il modello a fascia,
molto semplice, ma attuale.
La fede può diventare un vero e proprio gioiello in molteplici
varianti: un semipavè di diamanti o diamanti e zaffiri in oro giallo,
bianco o platino; con un brillantino all'interno, con i diamanti incastonati
nella versione femminile, la stessa forma, ma priva di pietra nella versione
maschile. Un esempio famoso? Basti ricordare il particolare modello disegnato
per la maison Damiani da Brad Pitt e Jennifer Aniston in occasione delle
loro nozze : due cerchi concentrici legati da brillantini.
Oro giallo, oro bianco, oro rosa i materiali più diffusi, a volte
uniti come nella fede a torciglione, una sorta di treccia, o in quella
a cerchi incrociati.
E non dimentichiamo il platino. Utilizzato nel secolo scorso da Luis Cartier
per valorizzare la naturale brillantezza del diamante e apprezzato da
molte dive del cinema come Jean Harlow o Marlene Dietrich, per fare qualche
nome, oggi è il segno distintivo: le fedi in platino sono considerate
le più esclusive (anche per il prezzo), sobrie ed eleganti, adatte
sia a lui sia a lei.
Un consiglio: affidatevi a un gioielliere di fiducia che possa garantirne
l'autenticità e, in ogni caso prima di acquistare un anello,
verificate la presenza del simbolo Pt 950 per il platino, 750 per l'oro
bianco.
Essendo una
promessa d'amore e di fedeltà, è bene che gli sposi scelgano
insieme le fedi, sperando che un coinvolgimento del futuro sposo lo induca
a portare l'anello anche dopo la cerimonia, cosa che spesso gli uomini
non amano fare! Infine si personalizzano con l'incisione dei nomi, ovviamente
il nome di lei sulla fede di lui e viceversa, e la data delle nozze.
La tradizione ci dice che devono essere acquistate dallo sposo. Per evitare
incresciose dimenticanze si consiglia di affidarle in custodia al testimone:
sarà lui a conservarle fino al giorno del matrimonio e a consegnarle
al sacerdote, se avete scelto di sposarvi in chiesa, perché le
benedica; solitamente vengono presentate su un cuscinetto portafedi, confezionato
magari con la stessa stoffa dell'abito da sposa. "Ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà…" : lo sposo
pronuncerà queste parole mettendo il dito all'anulare della sposa,
poi la sposa farà lo stesso. Anulare sinistro, mi raccomando…
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